mercoledì 21 marzo 2012

LA TUNNEL MANIA ITALIANA: VAL SUSA, TERZO VALICO E BRENNERO COLLEGATI ALL’EUROPA CI TERRA’ IL TRAFORO DEL GOTTARDO IGNORATO DAL GOVERNO ITALIANO

    A tenerci “collegati” con l’Europa e a tentare di riequilibrare il  trasporto merci, non saranno il nuovo traforo in Val Susa, il terzo valico o il Brennero, ma potrebbe essere  la Svizzera che sta ultimando il traforo ferroviario del Gottardo. Questo  “regalo,” servito su un piatto d’argento, è  ignorato però dalle autorità nazionali. Anziché potenziare la rete nazionale per poter  accogliere i futuri treni dal nord Europa fino alla destinazione finale, saremo  costretti, come già accade, a trasbordare sui Tir le merci, appena  passato il confine svizzero.  Infatti senza scali merci attrezzati, con una flotta di locomotori e carri merci obsoleti e con le “ FS cargo” costose ed inefficienti,  continuerà l’ invasione  dei TIR.
La priorità nazionale, scordata da Monti, è quella di avere una rete funzionale ed un sistema competitivo di compagnie ferroviarie, capaci di rendersi alternative al trasporto su gomma.  Il paradosso sarà che,  oltre ai costi (20-25 Mld) dei  nuovi tunnel  della Val Susa, del terzo valico (Genova-Tortona)e del Brennero, dovremo sostenere anche i costi economici ed ambientali per nuove strade. Già oggi infatti per ogni km di strada, circolano 14 camion, mentre in Francia e Germania ne circolano solo 6, non per caso la  quota di trasporto merci su ferro italiana è la più bassa del vecchio continente con un misero 7%. Per decidere un tunnel gli svizzeri hanno fatto un referendum e trovato un meccanismo di finanziamento innovativo (65% a con una tassa sui Tir,25% di accisa sulla benzina e 10% Iva) mentre noi per farne tre abbiamo utilizzato la premiata ditta dei noti suggeritori (costruttori e lobby varie) che puntano ancora  nonostante l’era Monti sul collaudato sistema del debito pubblico.
DARIO BALOTTA
presidente ONLIT
Milano 21 marzo 2012

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