giovedì 23 agosto 2012

Niente IVA su grandi opere: ONLIT (Balotta): " Porta al default"


L’idea di togliere le infrastrutture in project financing dal peso dell’Iva del Vice ministro Mario Ciaccia è un rimedio peggiore del male  e porterebbe al default. Il vice Ministro si dimentica che siamo nel Paese dove il project financing è già fallito (dati Cresme e Bei), tra il 1990 e il 2009 in Europa sono stati realizzati 1.340 progetti. Di questi (in valore) il 53% è stato realizzato in Gran Bretagna, il 12% in Spagna, il 5 e 4% rispettivamente in Francia e Germania, in Italia solo il2 % .Anche l’idea di spendere per spendere per creare ricchezza e occupazione è già stata praticata gli anni passati visto che l’ammontare della spesa pubblica per infrastrutture è sta uguale o superiore a quelle degli altri  Paesi dell’eurozona ed ha provocato la grave situazione debitoria ed occupazionale in cui ci troviamo. Si vorrebbe rilanciare l’economia con le stesse scelte e ancor più colpevolmente con gli stessi meccanismi irresponsabili e in assenza di competizione che hanno caratterizzato la spesa pubblica nazionale. Meglio sarebbe mettere in campo nuovi criteri di valutazione delle opere tecnici-economici per assicurare cosi scelte di priorità con una domanda che ne giustifichi la necessità e la redditività finanziaria. Priorità e meccanismi innovativi sottrarrebbero le nuove infrastrutture da ogni appetito localistico e clientelare. Cosi si vuole perpetrare la dispersione improduttiva di consistenti risorse pubbliche, quelle della Cassa depositi e prestiti e di quelle spesso ininfluenti dei privati. Questa incredibile proposta sostenuta da alcune lobby economiche e politiche è  già stata bocciata dal ministero dell’economia nel maggio scorso quando la si voleva far entrare nel decreto sviluppo  perché ritenuta con ritorni economici aleatori e irrealistici.
 Milano 23 agosto 2012

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